Charly Roche è stato recentemente certificato Examiner IKO. Lo abbiamo incontrato per parlare della sua carriera nel mondo del kitesurf e del suo lungo percorso di formazione professionale insieme a IKO.

Come ti sei avvicinato al kitesurf?

Quando avevo 10 anni, i miei genitori si trasferirono a Cabarete, in Repubblica Dominicana. Qualche anno dopo vidi apparire in cielo i primi kite e persone abbastanza folli da volersi cimentare in questo nuovo sport. Rimasi subito molto colpito e ci provai anche io! Purtroppo, il mio primo tentativo non ebbe molto successo; dovetti rientrare in Francia e la mia brevissima carriera da kiter fu messa rapidamente da parte. Nel 2010, tornai in Repubblica Dominicana con la ferma intenzione di dedicarmi al kitesurf. Dopo poche lezioni, io e mio fratello decidemmo di comprare la nostra prima attrezzatura e, grazie all’aiuto economico di nostro papà, riuscimmo a fare il grande passo. Dopo molte cadute, riuscii finalmente a navigare, bolinare e chiudere i miei primi salti. Da allora, mi sono sempre dedicato al kite, viaggiando ogni volta che ne ho la possibilità.

Parlaci del tuo spot preferito o della tua migliore esperienza in kite.

Amo il Brasile e l'ampia varietà di condizioni che offre; dalle lagune poco profonde di Cumbuco ai venti forti e rafficati di Jericoacoara. Anche Città del Capo è fantastica, ma può incutere timore con i suoi venti fortissimi e gli enormi kicker. Mi piace anche il meraviglioso Mare Mediterraneo, dove il vento è costante e c'è un'atmosfera magica. È davvero difficile decidere quale spot preferisco. La cosa più bella del nostro sport è proprio l’infinita possibilità di viaggiare che ti offre.

Tuttavia, se proprio devo fare una classifica, al primo posto metterei Cabarete, in Repubblica Dominicana: acqua piatta, onde, sole, gente fantastica e spiagge bellissime. Sono orgoglioso di poter chiamare questo posto “casa”.

Cosa ti ha spinto a diventare un professionista nel kitesurf?

Dopo aver provato diverse professioni, ero naturalmente attratto dal kitesurf al quale già dedicavo buona parte del mio tempo. La prima lezione che tenni non fu molto professionale, ragione per la quale andai da un amico che gestisce una scuola di kite e gli chiesi di mostrarmi come insegnare. Il giorno dopo mi presentò al mio primo studente. Mi diede l'attrezzatura di cui avevo bisogno e mi disse: "Ora puoi iniziare". Quindi, decisi di iscrivermi a un corso di formazione professionale a Kite Club Cabarete con l’Examiner Jon Dodds. Questo corso fu davvero un momento importante per me. Grazie ad esso, scoprii cose che non sapevo sul kitesurf e sicuramente mi fece venire voglia di saperne ancora di più sul nostro sport.

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Perchè sei diventato Examiner IKO?

Il lavoro di Examiner IKO è perfetto per me. Posso viaggiare in altri paesi e incontrare kiters con background ed esperienze diverse, ma non si tratta solo di questo. Da quando ho iniziato a fare kite ho assistito a molti incidenti che avrebbero potuto essere facilmente evitati se gli Instructors avessero fatto il loro lavoro correttamente e insegnato ai loro studenti come essere indipendenti e sicuri. Credo che la posizione di Examiner IKO mi dia l'opportunità di avere un impatto sulla comunità di kite e di rendere il nostro sport più sicuro.

Che impatto ha avuto sulla tua vita questa scelta professionale?

Wow, è una domanda difficile alla quale rispondere. Uno dei miei obiettivi era viaggiare e fare molto kite, il lavoro di Instructor mi ha permesso di realizzarlo. Per insegnare kite sono stato in Spagna, Grecia, Brasile, Argentina, Repubblica Dominicana, Sud Africa, Olanda e Italia. Ciò ha avuto un'influenza molto positiva sulla mia vita ed è grazie al kitesurf che è stato possibile vedere tutti questi luoghi e incontrare tante persone. Spero di poter continuare a viaggiare molto, "si Dios quiere", come diciamo qui, in Repubblica Dominicana.

Che consiglio daresti ai tuoi colleghi?

Non aver paura di cambiare il tuo modo di insegnare. Avere una mentalità aperta e ascoltare i colleghi, ti permetterà di imparare molto e continuare a migliorare. Purtroppo, troppo spesso i vecchi Instructor sono totalmente chiusi e si rifiutano di accogliere le nuove metodologie o le critiche costruttive, la loro risposta è "il mio modo è migliore, faccio così da X anni". Io invece ti dico: ascolta gli altri, se credi che il consiglio abbia senso, provaci. Solo dopo averne fatto esperienza potrai trarre la tua conclusione consapevole.

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